P.C. Caldelari: Bibliografia Ticinese dell’Ottocento

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Titel
Bibliografia Ticinese dell’Ottocento. Fogli. Vol. 1, 1800- 1860; Vol. 2, 1861-1899


Herausgeber
Caldelari, P. Callisto; Casoni, Matteo; Fontana, Letizia
Erschienen
Bellinzona 2010: Istituto Bibliografico Ticinese
Anzahl Seiten
1269 S.
Preis
URL
Rezensiert für infoclio.ch und H-Soz-Kult von:
Fabrizio Mena

L’ultima fatica bibliografica di P. Callisto Caldelari corona un percorso di ricerca iniziato cinquant’anni fa, con il catalogo delle Edizioni ticinesi nel Convento dei Cappuccini a Lugano (1747-1900) (Lugano, Edizione Padri Cappuccini, 1961), proseguito nel 1995 con la fondamentale Bibliografia ticinese dell’Ottocento (Bellinzona, Casagrande), repertorio alfabetico delle 5717 pubblicazioni ticinesi di almeno 9 pagine reperite sino a quel momento. A questo fece seguito la non meno importante Bibliografia luganese del Settecento, del 1999 (Bellinzona, Casagrande), che includeva 419 edizioni Agnelli e 125 false edizioni luganesi – apparse in realtà a Venezia, in virtú di un espediente degli editori della Serenissima per aggirare la censura dei Riformatori dello Studio di Padova –, e quindi, nel 2002, un secondo volume (Bellinzona, Casagrande), comprendente il catalogo cronologico di 708 Fogli stampati dagli Agnelli fra il 1746 e il 1799.

Ora questo nuovo, doppio volume, già annunciato nella Bibliografia del 1995 – ma pensato sin dagli anni Sessanta, come spiega il curatore, e cresciuto, da allora, scheda su scheda –, consiste nel catalogo cronologico dei fogli volanti e degli opuscoli fino a 8 pp. stampati dalle oltre 90 tipografie attive nel Ticino del xIx secolo (se ne veda l’elenco alfabetico in Editori italiani dell’Ottocento. Repertorio, Milano, Angeli, 2004). Si tratta di circa 9000 schede che danno conto di materiali a stampa alquanto eterogenei, reperiti in buona parte nei fondi dell’Archivio di Stato di Bellinzona, della Libreria Patria e della Biblioteca Salita dei Frati di Lugano, di svariati archivi comunali, oppure segnalati al curatore da collezionisti privati. Questi Fogli consistono dunque in un corpus documentario, per quanto vasto e variegato, necessariamente incompleto, senza che ciò ne comprometta il significato complessivo.

I materiali schedati, attraverso gli indici che corredano l’opera – soprattutto la tavola dei soggetti e l’indice delle materie – suggeriscono infatti piú di un approfondimento, costituendo, nel contempo, un corpus documentario suscettibile di facilitare le ricerche in svariati ambiti. Pensiamo, in particolare, ai molti documenti ricollegabili alla sfera privata: materiali pubblicitari, carte intestate, manifesti editoriali, cataloghi vari, avvisi teatrali e di altri spettacoli, documenti relativi all’attività di associazioni, società, club, circoli, comitati, oppure testi encomiastici di vario genere e molto altro. Pure molto interessanti sono i fogli volanti concernenti la sfera religiosa (immaginette, attestati di sacramenti, ricevute di offerte, lettere pastorali, comunicati della mensa vescovile), oltre a quelli prodotti dalla pubblica amministrazione per uso privato: attestati di buona condotta, di nascita e morte, pagelle scolastiche, patenti di vario genere, passaporti o multe, per limitarci a qualche esempio.

Appesantiscono invece il catalogo, a nostro giudizio, le schede riferibili alle svariate centinaia di leggi che, stampate – è vero – su fogli volanti da affiggere «nei soliti luoghi», erano divulgate anche dalla stampa periodica, dal «Telegrafo delle Alpi» alla «Gazzetta Ticinese», e dal 1844 nel «Foglio Officiale», prima di essere annualmente raccolte, già dal 1803, nel Bullettino officiale delle leggi e dei decreti.

Fino al 1844, invece, non poche leggi, cosí come molti decreti legislativi o governativi, per ragioni non sempre riconducibili alla loro importanza, rimasero esclusi dalle raccolte ufficiali. Non fossero stati stampati su fogli volanti, questi documenti sarebbero verificabili solo nei volumi manoscritti delle risoluzioni governative (conservati all’Archivio di Stato) o negli atti parlamentari – pubblicati però regolarmente, questi ultimi, solo dal 1833, e disponibili per il periodo anteriore solo in un’edizione di primo Novecento ricavata da fonti manoscritte purtroppo lacunose. Evitando di elencare le schede relative ai documenti già noti o comunque facilmente reperibili, e addirittura di proporne di ipotetiche – come quelle relative a «leggi e decreti di cui non abbiamo ritrovato il foglio» (p. 12) –, il catalogo avrebbe potuto valorizzare solo quelle riferibili ai documenti ufficiali esclusi dai repertori appena menzionati, piú difficilmente reperibili e in parte sconosciuti, proprio perché disseminati in una pletora di carte d’archivio.

Come avverte il curatore, non sarà molto difficile reperire nuovi fogli volanti ottocenteschi, ed è anzi molto probabile che – come nel caso della Bibliografia ticinese dell’Ottocento – le involontarie quanto inevitabili lacune di questo repertorio forniranno a molti ricercatori lo stimolo a precisarne il corpus: per un’edizione costantemente aggiornabile che l’Istituto bibliografico ticinese – fondato dallo stesso P. Caldelari –, potrebbe un giorno decidere di pubblicare on line.

Citation:
Fabrizio Mena: Rezension zu: P. Callisto Caldelari, Bibliografia Ticinese dell’Ottocento. Fogli, vol. 1, 1800-1860; vol. 2, 1861-1899, con la collaborazione di Matteo Casoni e Letizia Fontana, Bellinzona, Istituto bibliografico ticinese, 2010. Zuerst erschienen in: Archivio Storico Ticinese, Nr. 149, 2011, S. 131-132.

Redaktion
Veröffentlicht am
19.10.2011
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Die Rezension ist hervorgegangen aus der Kooperation mit infoclio.ch (Redaktionelle Betreuung: Eliane Kurmann und Philippe Rogger). http://www.infoclio.ch/
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